“I genitori ti insegnano ad amare, ridere e correre. Ma solo entrando in contatto con i libri, si scopre di avere le ali.”
(Helen Hayes)
A chi non è mai capitato di immergersi tra le pagine di un libro e viaggiare pur restando immobili?
Ed è proprio ai libri che ogni anno viene dedicata la giornata del 23 aprile, data in cui si celebra la “Giornata Mondiale del Libro”. Un evento internazionale, che coinvolge tutti gli appassionati dei libri, da chi li scrive, a chi li pubblica, a chi li legge. Una celebrazione patrocinata dall’Unesco, con l’obiettivo di promuovere la lettura e la pubblicazione dei libri.
Ma perché è stata scelta proprio questa data?
La Giornata Mondiale del libro è stata istituita ufficialmente nel 1995, durante la 28esima edizione della Conferenza Generale dell’Unesco, riunita a Parigi, in cui dodici Paesi lanciarono l’iniziativa. Lo scopo è ricordare quanto leggere faccia bene, ma vuole anche incoraggiare a scoprire il piacere della lettura, piacere riscoperto da molti anche dalle restrizioni imposte dalla pandemia legata al Covid.
Ma perché proprio il 23 aprile? Be’, per commemorare il giorno in cui, nel 1616, vennero a mancare tre grandi autori della letteratura. Si tratta infatti di tre nomi che hanno fatto la storia, ovvero: William Shakespeare, Miguel De Cervantes e Inca Garcilaso.
Le origini spagnole della Giornata Mondiale del Libro
In realtà, l’origine di celebrare la Giornata Mondiale del Libro risale al 1926, in Spagna. L’idea nacque in Catalogna, dallo scrittore Vincent Clavel Andrés. Il 6 febbraio 1926, il re Alfonso XIII istituì un decreto per celebrare la Giornata del libro spagnolo. Inizialmente l’evento si festeggiava il 7 ottobre, ma poi fu spostato al 23 aprile dal 1931, giorno in cui si celebra la festa di San Giorgio, patrono della Catalogna.
Secondo la tradizione, in questa giornata gli uomini regalano alle donne una rosa e i librai catalani omaggiano una rosa per ogni libro venduto il 23 aprile.
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