Descrizione
di Marzia Pistacchio
Forse era questo che ci si aspettava da me all’inizio. Un po’ di gossip, un po’ di moda, un po’ di make-up. Sulle pagine poi sono entrati personaggi crudi, storie perverse, trame oniriche, qualche parolaccia, qualche esagerazione. Una minestra che a ogni cucchiaio aveva un sapore diverso: a volte piccante, a volte dolciastro, a volte torbido.
A volte la minestra è venuta buonissima, a volte meno. A volte è venuta male.
L’ho sempre cucinata con molto amore.
A volte è venuta talmente amara che alcuni l’hanno sputata con forza nel piatto, offesi da certi accostamenti arditi, dai sapori troppo forti, dallo stupore di aver usato ingredienti che mai si sarebbero aspettati di trovare nello stesso piatto.
Ho provato enorme dispiacere in quei casi. Chi si occupa di nutrire il prossimo vorrebbe vederlo sempre pasciuto e soddisfatto. Ho pianto sul tagliere, maledetto gli ingredienti, strappato le ricette.
Ma la cucina, come la scrittura, è il mio modo di gridare libertà, di essere una donna che non ha timore dei propri ingredienti azzardati, dei gusti amari e nemmeno di chi sputa nel piatto di una minestra che non piace. Prendo il mio mestolo e giro la mia brodaglia amara, che non è Rosa, ma Rosso.
Rosso Pistacchio.
pag. 124
€ 16,00
ISBN 978-88-9291-005-8
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